Brano: Polonia
quentati dai nazisti e la tipografia di un giornale fiancheggiatore, Numerose furono le azioni contro trasporti tedeschi diretti a rifornire il Fronte orientale. Tra il 7 e 1*8.10. 1942 l'intera rete ferroviaria di Varsavia fu bloccata da una serie di sabotaggi.
Dal novembre 1942 al dicembre
1943, secondo i comunicati emessi dai Comandi dell’A.K. e della G.L.A.L., vennero distrutte 22 locomotive e 36 stazioni ferroviarie, furono provocati 115 deragliamenti e fatti saltare 8 ponti.
Il governatore tedesco Frank annotò nel suo diario che, nel solo distretto di Radom, nel giro di un anno gli attacchi delle forze partigiane erano passati da circa 100 a oltre 900.
La repressione nazista si scatenò ovunque. La G.L.A.L. perse due dirigenti comunisti di primissimo piano: Marcely Nowotko e Pawel Fónder. Segretario del Partito operaio diventò Wladislaw GomuJka (v.).
La rivolta del ghetto
Nel corso del 1943 lo sterminio degli ebrei toccò le punte più alte. Già nelle foreste gruppi di ebrei si battevano con grande determinazione, rompendo quella che sembrava una antica rassegnazione fatalistica e, nel ghetto di Varsavia ormai condannato a morte, i superstiti decisero di insorgere il 19 aprile (v. Ebrei, Resistenza degli).
La lotta fu quanto mai spietata. Dal 19 aprile al 26 maggio, in ogni strada [...]
[...]a una antica rassegnazione fatalistica e, nel ghetto di Varsavia ormai condannato a morte, i superstiti decisero di insorgere il 19 aprile (v. Ebrei, Resistenza degli).
La lotta fu quanto mai spietata. Dal 19 aprile al 26 maggio, in ogni strada del ghetto, nelle case date alle fiamme e tra le rovine, nelle cantine e persino nelle fogne si combattè ferocemente, spesso all' arma bianca, in una carneficina che rimarrà unica in tutta la storia della guerra. Molte testimonianze, libri e film si occuperanno di questa tremenda pagina della Resistenza polacca.
Fin dall’inizio, gli insorti sapevano di non aver scampo e quando il generale Jurgen Stroop, comandante delle truppe tedesche lanciate all’attacco, comunicò a Hitler che il ghetto di Varsavia non esisteva più, in effetti non era rimasta che una distesa di macerie, sotto le quali i pochi superstiti venivano bruciati vivi, coi lanciafiamme, dagli speciali reparti di S.S..
Anche nel ghetto di Byalistok, nell’ agosto 1943, si ebbe un disperato tentativo di rivolta contro le deportazion[...]
[...] delle categorie più perseguitate dai nazisti fu quella degli intellettuali. Per cancellare la coscienza storica del popolo polacco, durante l’occupazione i tedeschi chiusero le università e i musei, proibirono le biblioteche e sospesero l’insegnamento. Ma anche in questo campo le forze della Resistenza operarono per salvare il patrimonio culturale e artistico della nazione.
Emblematico fu il salvataggio del famoso quadro del pittore Matejko. La grande tela che ricorda la disfatta subita dai tedeschi nella battaglia di Grunwald del 1410, venne sottratta alle accanite ricerche fatte dai nazisti e oggi si trova nel Museo nazionale di Varsavia.
Frank aveva disposto che ogni polacco doveva saper leggere e scrivere, ma niente di più. Contro questo tentativo di distruzione culturale del paese, i polacchi misero in atto una fitta rete di insegna
mento clandestino che costituì uno dei tratti più significativi della loro Resistenza: organizzarono corsi di studio a ogni livello, fino a quello universitario, ai quali presero parte quasi un [...]
[...]tituì uno dei tratti più significativi della loro Resistenza: organizzarono corsi di studio a ogni livello, fino a quello universitario, ai quali presero parte quasi un milione di persone; a Varsavia e a Cracovia furono organizzati corsi universitari di lettere, medicina, teologia, chimica, scienze naturali, legge. A Radom questi corsi riuscirono a interessare una massa di studenti pari al 40% circa degli allievi iscritti all’università prima della guerra. Per supplire alla mancanza di regolari testi, in diverse località si procedette alla stampa di dispense e altro materiale di studio.
Anche aH’interno del ghetto di Varsavia funzionarono scuole, particolarmente riservate ai bambini. Esemplare quella del ricovero per orfani, animata dal medico e pedagogista
H. Goldzmit (più noto come Janusz Korczak). Nell’agosto 1942 la scuola venne chiusa dai tedeschi e tutti i bambini furono deportati a Treblinka. Rifiutando la salvezza che gli veniva offerta dai partigiani, Korczak prese in braccio il più piccolo degli allievi e volle seguire la [...]